La mia ricerca presuppone la importanza di ogni menu trovato in base alla sua bellezza, collocazione storica, epoca, e alla lista cibaria in esso contenuta non tralasciando l’abbinamento dei vini non sempre indicati; poi l’importanza della manifestazione in cui è stato presentato, della grafica, della bellezza dei colori e dell’autore del disegno quando indicato; e tutti quei fattori visivi e emozionabili che creano nel mio essere collezionista l’insorgenza di tante domande.
Si sa che a Parigi negli anni attorno al 1840 nasce la nuova forma di stampa litografica che permette di produrre menu a colori in numero sufficiente da poter essere presentato sulla tavola ad uso di ogni commensale. E’ partendo da questo presupposto che non si sa quanti menu siano stati stampati (10-50-100 e oltre) ed è da questi numeri che dipende l’eccezionalità o meno del menu da me trovato.
E’ a questo punto che iniziano le mie domande:
ma questo menu chi l’ha letto? Chi l’ha tenuto in mano per poi recuperarlo per un suo ricordo? Ha commentato la lista cibaria? E’ stata di suo gradimento? Chi è il personaggio che ha beneficiato di questo cibo? Un nobile? Un politico? Un uomo di cultura? Un famoso atleta? O addirittura un intruso alla ricerca di menu per il proprio accanimento collezionistico?
Trovare menu di qualsiasi epoca sia, non è facile . Sono certo che esso sia stato proposto in numero molto esiguo, ecco perchè l’emozione di esserne in possesso mi spinge immediatamente verso una prossima ricerca.
Una ultima considerazione : la mia collezione non è solo una raccolta di menu, ma è anche una raccolta di domande che non sempre hanno risposta.
Ecco, ora ho trovato un menu, la mia collezione si arricchisce di un nuovo entrato, bello da ammirare, ma alle mie domande solo poche risposte certe.
