I Soci

  • Maurizio Campiverdi

    Ruolo Associativo: Presidente

    Tel: 3356792282
    Email: campiverdifam@hotmail.it
    Indirizzo: Via S.Lorenzo, 20 – 40122 Bologna

    La mia collezione è composta da oltre 70.000 menù che comprende tutte le tipologie di tutto il mondo. Quindi menù di navi, di treni, pubblicitari, intonsi, di alberghi e ristoranti, militari e naturalmente di tutti i tipi di eventi pubblici e privati, dai re alla grande borghesia, che hanno prodotto menù.
    La maggior parte è scritta a mano e stampata su carta o cartoncino leggero, ma in un buon numero sono su carta porcellana, tutti molto vecchi, o anche su seta. Pochissimi sono su cuoio, su legno, metallo o altri materiali. Non colleziono i rari menù in ceramica o porcellana che non presentano normalmente la lista dei piatti serviti. Sono una categoria a parte di cui l’amico Jean-Claude Marciacq è un grande collezionista.

    La mia collezione comprende più di 3.000 menù di re e imperatori, di tutte le dinastie che hanno regnato in Europa e nel mondo: dal Re di Hannover, che ha perduto il trono nel 1866, al Re del Montenegro, dagli Zar di Russia a Napoleone III, dal Sultano del Brunei all’Imperatore del Viet-Nam, dal Re di Thailandia al Re delle Isole Tonga ancora sul trono. Ho circa 800 menù dei Re di’Italia, 300 dei sovrani inglesi (dalla Regina Vittoria ad Elisabetta II), 90 dei Kaiser, 50 degli Zar, 30 di Francesco Giuseppe…
    Ho oltre 1000 menù dei presidenti della Repubblica Francese da Sadi Carnot a Macron, ma in questo settore lo specialista è l’amico Jean-Maurice Sacré di Parigi.

    Apprezzo un particolare i menù, spesso bellissimi, delle numerose associazioni amicali di Parigi dopo il 1870: La Marmite, Le Cornet, Le Bon Bock, Le Moulin à Sel, L’Arche de Noè, La Poul au Pot, La Bohème Dorée, Les Amis des Livres e naturalmente Le Vieux Papier, ancora esistente e di cui sono socio. Colleziono anche i menù delle numerose congregazioni gastronomiche italiane, francesi e del mondo intero.

    Ho cominciato a collezionare menù di ristoranti dall’età di 10 anni (ora ne ho 80),perché i miei genitori frequentavano i grandi locali di Parigi e della Francia,attirato dalla loro bellezza. Ho molto viaggiato per tutta la vita per affari e per piacere e dovunque ho raccolto menù e dopo diversi anni ho apprezzato anche i menù storici con grandi personaggi testimoni di importanti eventi storici.

    Ma non è facile procurarsi questi menù. Avevo 40 anni quando ebbi l’occasione di acquistare una collezione completa e in seguito ne comprai altre di diverse nazioni: Germania, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Argentina, Cuba….

    Ho partecipato a grandi aste a Londra e a New York e da più di vent’anni ho acquistato un migliaia di menù dall’amico Rémi Flachard antiquario di libri gastronomici a Parigi. L’ultimo acquisto importante una decina di anni fa è stato di oltre 10.000 menù di una collezione italiana. E’ così che si spiega il perché dei tanti menù della mia collezione utilizzando ultimamente anche internet.

    Dedico molte ore dei miei week-end alla mia raccolta, ma colleziono anche presepi e vini rari da buon gourmand.

    Ho scritto anche diversi libri di cui tre consacrati ai menù e pubblicati dall’Accademia Italiana della Cucina, un’Istituzione Culturale della Repubblica Italiana di cui faccio parte: ‘Arte e Storia a Tavola’ del 2003, ‘Cent’anni di menù italiani’ del 2005 e ‘I menù del Quirinale’ del 2011 in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, mentre nel 2003 è stata allestita una grande mostra dei miei menù al Castello Sforzesco di Milano. Per sette anni insieme con l’amico Franco Chiarini, Segretario di Menù Associati, ho allestito una mostra a tema presso CasArtusi di Forlimpopoli in occasione delle annuali ‘Feste Artusiane’ e voglio ricordare che anch’io, per occasioni importanti creo miei menù…

    Consulto con interesse le collezioni pubbliche e private e ho una ricca biblioteca di libri di gastronomia. Ho due figli avvocati di cui il più grande si interessa di menù e il più giovani ai vini. Spero quindi che le mie collezioni non saranno disperse e che resteranno in famiglia.

  • Henry Castillon

    Ruolo Associativo: Socio

    Tel: 33(0)680902692
    Email: henry.castillon@orange.fr
    Indirizzo: Manoir de Mescanton. 28.rue de Brest, 29440 Plouzevede, (F)

    Je suis passionné d’histoire, d’antiquités et j’ai également le goût de la peinture et du dessin. C’est il y a une trentaine d’années en recherchant un certain nombre d’objets au Marché aux Puces de Saint-Ouen à Paris qu’un Marchand m’a montré toute une série de menus. Ces différentes pièces concernaient essentiellement des menus de bateaux et de restaurants français. Cela a attiré mon attention sur les qualités artistiques et la richesse des documents à bien des égards. Comme je suis également gastronome je découvrais ainsi une alchimie extraordinaire où se mêlent la table, l’art, l’histoire. Et puis, au fil des découvertes, l’idée de faire une collection s’est fait jour.

    Ma collection comprend environ 3.000 menus, essentiellement français, regroupés en cinq grandes catégories : restaurant et brasserie, réceptions officielles données par des Présidents de la République Française, les voyages (bateau et aviation) et des menus privés.

    C’est le secteur « brasseries et restaurants » qui a été celui auquel j’ai consacré le plus de temps en recherches, en commençant cette collection. La plus grande partie est constituée de menus français, parisiens pour la plupart, et je me suis attaché à retrouver des cartes de brasseries des années 30 où les graphismes et illustrations expriment tant la vie de ce Paris d’avant-guerre. J’ai d’ailleurs retrouvé bon nombre de ces menus aux États-Unis, notamment dans la succession d’un diplomate américain qui fut en poste à Paris dans ces années. A la satisfaction de trouver ces documents, s’ajoute le plaisir d’en faire revenir en France un siècle ou davantage, plus tard …

    Les menus de réceptions données à la Présidence de la République française constituent également une part non négligeable de la satisfaction que j’éprouve à chercher et découvrir de réels chefs d’œuvre. Ces pièces dans la collection couvrent une période de 1870 à nos jours, et portent le seau de tous les Présidents français qui se sont succédé à l’Élysée depuis cette période.

    La partie voyages est naturellement constituée de menus maritimes (les grands paquebots de l’Atlantique mais surtout beaucoup de documents provenant de lignes en Asie dans les années après-guerre qui sont très riches au plan artistique) et de menus avions (nombreuses collections Air France, mais également des documents marquants et rares de la période « Concorde » provenant de l’exploitation par Air France et British Airways).

    Pour l’ensemble de ma collection, c’est avant tout l’intérêt que représente à mes yeux une carte qui me détermine dans l’achat. Pour certains documents c’est aussi l’aboutissement de très longues recherches (notamment pour des séries ou documents très rares, voire uniques). C’est dans le monde entier que je trouve des pièces, en France naturellement, mais surtout en Angleterre, aux Etats-Unis et en Asie

  • Franco Chiarini

    Ruolo Associativo: Segretario

    Tel: 3477827175
    Email: franco.chiarini@tiscali.it
    Indirizzo: Via Montegrappa, 75-48121 Ravenna

    Quando, come e perchè

    Più di vent’anni fa, verso la fine del terzo millennio, vidi da Silverio alcuni menù di navi con la riproduzione di dipinti figurativi del pittore Salietti che aveva trascorsi ravennati. L’innata bontà e la lunga amicizia con Silverio fece sì che me ne regalasse qualcuno. Altro che amicizia! E’ stato l’inizio di una travolgente e ossessiva ricerca di altri menù di qualsiasi tipo che allora (ebay non era ancora nato ) si trovavano soprattutto nei mercatini e nelle librerie antiquarie.

    La collezione

    Oggi oltre 10.000 menù riempiono una stanza, anche perchè sono esposti oltre 100 portamenù e/o segnaposto di diversi materali (argento, vetro, porcellana…) nel senso che sostengono menù o segnaposto e altrettanti portamenù in ceramica, anch’essi soprattutto fra ‘800 e ‘900, costituiti da quelle ‘tavolette’ per le tavole borghesi o nobiliari su cui si scrivevano i menù…a matita.
    Circa 200 menù fino al 1870, 4.000 dal 1871 al 1919, 5.000 dal 1920 al 1960 e oltre 2.000 menù…fino ai giorni nostri.
    Oltre il ‘90% è costituito da menù scritti, ovviamente i più affascinanti, di cui una piccola parte di navi ed aerei (generi a me non troppo interessanti, mentre per la tematica ferroviaria la raccolta è di alcune centinaia di menù).
    Oltre queste quantità alcune centinaia di ‘carte di ristorante’ che, salvo eccezioni, sono raccolte sostanzialmente nei ristoranti…visitati.
    La prevalenza dei menù è ovviamente francese (circa il 50%) in uno spettro che ricomprende tutto il mondo. Seguono i menù italiani, inglesi e tedeschi. Una particolare collezione di oltre 100 menù in ‘carta porcellana’, ovviamente con netta prevalenza di belgi, fa parte di un patrimonio da non disperdere, insieme ad una collezione di ‘biglietti da visita’ delle principali litografie anch’esse in ‘carta porcellana’.
    Particolare attenzione anche ai diners o clubs (soprattutto anche in questo caso ovviamente in prevalenza parigini), a menù della massoneria, a raccolte (una decina) di collezionisti di menù dell’800 e del ‘900.
    La raccolta di menù dell’ Emilia-Romagna non essendo molto sviluppata nella mia regione la cutura dei menù è di poche centinaia di cui rari nell’800. E’ comunque ovviamente una raccolta, come per tutti i collezionisti riguardo alla propria regione, da implementare e assolutamente da non disperdere.

    Le pubblicazioni di e sui menù

    Oltre duecento pubblicazioni sui menù (circa 100 di libri) e una ventina di pubblicazioni proprie, in buona parte in collaborazione con l’amico-presidente Maurizio Campiverdi, con particolare attenzione ai cataloghi di mostre. E’ un settore questo importante e per il quale ‘Menù Associati’ ha pubblicato una raccolta bibliografica pubblicata e aggiornata nel sito di ‘Academia Barilla’.

    Aree di interesse

    Il periodo ‘strategico’ di fine ‘800 e primi ‘900 riassume gran parte del periodo d’oro del menù. Una analisi dei circa ‘800 diners parigini sarebbe un compito fondamentale anche dal punto di vista sociologico e per l rapporto fra gastronomia, arte, design, cultura in una capitale mondiale di prim’ordine.
    Inoltre proseguendo il lavoro d’avanguardia di Domenico Musci una pista importantissima è il collegamento fra menù, piatti e ricette per iniziare a ‘riscrivere’ la storia della gastronomia basata su ‘veri mangiari’.

    Altri interessi gastronomici

    La storia dei menù si intreccia ovviamente con la storia della gastronomia….ovviamente ma non troppo considerando la quasi totale assenza di considerazioni sui menù da parte dei critici-storici gastronomici.
    A chi come me è interessato alla ‘cucina d’autore’, che ha come capostipite indiscusso Ferran Adrià e sommo rappresentante in Emilia-Romagna Massimo Bottura, la dimensione dell’evoluzione della gastronomia per ambiti culturali e la ripresa di contributi storici ha un notevole interesse. Pensate solamente ai menù alla francese che oggi hanno a mio parere un rinnovato interesse, per un settore della futura gastronomia così frammentata come è inevitabile in una società del post-post-modern.
    E così il rapporto fra cultura e gastronomia e il rapporto fra medicina e gastronomia, fra gastronomia e architettura e paesaggio…
    Alcuni tours gastronomici per approfondimenti critici e per seguire i movimenti culturali in continua evoluzione e innovazione sono necessari per capire il futuro.

  • Livia Chiriotti

    Ruolo Associativo: Socio

    Tel: 0121393127
    Email: livia@chiriottieditori.it
    Indirizzo: Viale Rimembranza 60, 10064 Pinerolo(TO)

    –info socio–

  • Silverio Cineri

    Ruolo Associativo: Consigliere

    Tel: 3385314051
    Email: bener@hotmail.it
    Indirizzo: Via Emilia Levante, 118 – 48018 Faenza(RA)

    I menu per me sono i biglietti da visita dei pranzi a tavola. Veri e propri promemoria, che descrivano il luogo, il cibo, i vini, la data è l’occasione di quel evento, e nei casi più eleganti cuochi e maestro di cantina. In poche parole, una carta che ci mantiene viva la memoria del palato, di pranzi vissuti o ci stuzzica per quelli non vissuti a tavola ma, elaborati nella mente quindi, sognati vivendoli nella saggezza di chi li ha così composti equilibrandoli così perfettamente che a volte abbiamo stizza di non averli vissuti col palato. Insomma per me che li ho composti e suonati per 52 anni hanno un grosso significato attraverso le date si notano le crescite dei cuochi, ma anche quei momenti di sana piattezza, per poi riprenderne la crescita. Per me i menu sono questo, si poi c’è il possesso di qualche menu non tuo che avresti voluto participare a comporlo ma questa è un altra storia.

    Menù

    Il silenzio della carta
    con sopra scritte parole altisonanti
    fotografano quell’attimo
    che vivi a tavola
    fra schiamazzi e risate
    fra bocconi e bevute
    rimanendo il sapore di quella giornata
    oltre che nella testa
    incredibilmente anche nel palato
    può dormire in un cassetto per anni
    quella carta silenziosa ma…
    tutte le volte che ti ricapiterà
    in mano
    rileggendola
    ti rinnoverai il sapore
    di quei bei momenti
    che quella carta sempre silenziosa
    ti riaccenderà dentro il tuo cuore
    l’allegria di quel giorno
    facendoti sognare

  • Giovanni Collina

    Ruolo Associativo: Consigliere

    Tel: 3495517038
    Email: asscollina5131@virgilio.it
    Indirizzo: via S.Umiltà, 8,Faenza (RA)-(I)

    Giovanni Maria Collina inizia la propria collezione nel 2000, a seguito del ritrovamento in un mercatino zonale di un menu intonso recante una bellissima litografia policroma su cartoncino della Brodo Liebig, databile 1895-1900.

    Attualmente possiede circa 6000 menu con particolare riferimento a menu e segnaposto Liebig e altri menu cioccolate svizzere Suchard. Poi vari altri che spaziano dal 1870 ai giorni nostri.

    Progetta e realizza graficamente dal 2014 tutti i menu della Delegazione di Faenza della Accademia Italiana della Cucina.

    Nel 2015 un proprio menu vince il premio Luigi Volpicelli (AIC, mai più riproposto negli anni successivi).

    Nel 2020 pubblica una breve storia sulla presenza dei menu dal titolo “A tavola, storia di un cartoncino attraverso l’evoluzione della lista cibaria. Una storia lunga due secoli”. All’interno sono raffigurati menu e segnaposto provenienti dalla propria collezione.

    Attualmente è consigliere dell’Associazione Internazionale Menu Associati e consultore di Accademia della Cucina.

    I menu realizzati da Collina si trovano in importanti siti, quali:

    Biblioteca Gastronomica Barilla di Parma, Museo della Figurina Panini di Modena, Biblioteca Gastronomica Artusiana di Forlimpopoli e Biblioteca Gastronomica Comunale di Digione in Francia.

  • Museo della Figurina (Fondazione Modena Arti Visive)

    Ruolo Associativo: Socio Istituzionale

    Referente: Francesca Fontana
    Tel: + 39 059 224418 int. 303
    Email: f.fontana@fmav.org
    Indirizzo: Corso Canalgrande, 103 – Modena (MO)

    La storia

    La Collezione Museo della Figurina raccoglie oltre 500.000 piccole stampe a colori che nel 1992 sono state donate al Comune di Modena dall'imprenditore Giuseppe Panini, fondatore dell’omonima azienda assieme ai fratelli Benito, Franco Cosimo e Umberto. Oltre alle figurine propriamente dette, la raccolta comprende materiali affini per tecnica e funzione come scatole di fiammiferi, bolli chiudilettera, carta moneta, menu, calendarietti, album pubblicati dalle ditte per contenere le serie di figurine o creati per passatempo dai collezionisti.
    Dal 2017 la collezione fa parte di Fondazione Modena Arti Visive, un centro di produzione culturale e di formazione professionale e didattica finalizzato a diffondere l’arte e la cultura visiva contemporanee e a porsi come un punto di riferimento nell’interazione fra discipline e linguaggi artistici differenti e nel dialogo fra le arti, la scienza e le tecnologie.

    Dopo aver attraversato un suggestivo ‘tunnel delle meraviglie’ il visitatore accede alla sala espositiva, allestita con sei ‘armadi’ espositori, concepiti come grandi album da sfogliare, grazie agli otto sportelli laterali estraibili.

    Gli antecedenti

    La sezione presenta incisioni d’epoca, matrici originali e riproduzioni di una serie di immagini a stampa che hanno influenzato l’iconografia delle figurine. Apparse in Europa a partire dal XV secolo e impresse con le tecniche della xilografia e della calcografia, queste incisioni, riprodotte e selezionate fra le più antiche e significative, sono state suddivise secondo i criteri di classificazione delle stampe popolari teorizzati da Achille Bertarelli. Nel corso dei secoli le stampe andranno progressivamente laicizzandosi e affrancandosi dalla funzione di precetto e di culto che le aveva generate, per evidenziare quell’aspetto satirico, cronachistico, ma soprattutto di divulgazione delle conoscenze, destinato a favorire la volontà squisitamente enciclopedica che caratterizzerà l’universo delle figurine.

    La cromolitografia

    La nascita della figurina e la grande diffusione di immagini nella seconda metà dell’Ottocento furono dovute ad un metodo di stampa destinato a rivoluzionare il mondo delle arti grafiche: la cromolitografia, il cui brevetto ufficiale fu depositato a Parigi nel 1837 da Godefroy Engelmann (1778–1839). Benché già con l’incisione si ottenessero stampe policrome utilizzando matrici di colori diversi oppure acquerellando le stampe a mano, la cromolitografia rese possibile la produzione di una grande quantità di immagini a basso costo. Inoltre, rispetto alle tecniche precedenti, ampliò la gamma cromatica e consentì una precisione di dettagli fino ad allora impensabile. Alla base delle tecnica cromolitografica si trova l’invenzione della litografia, nata a Monaco nel 1798 dalle sperimentazioni di Aloys Senefelder (1771-1834) ed inizialmente impiegata per la riproduzione di spartiti musicali.

    La nascita e la diffusione

    Le prime figurine, con tutta probabilità, nacquero in Francia nella seconda metà dell’Ottocento, ma si diffusero rapidamente nel resto dell’Europa e negli Stati Uniti, grazie al fertile incontro tra la stampa cromolitografica e le esigenze pubblicitarie create dalla rivoluzione industriale. Per molti aspetti diverse da quelle attuali, le figurine ottocentesche consistevano in piccole stampe a colori recanti un messaggio pubblicitario. Generalmente prodotte in serie di sei o di dodici, accomunate da uno stesso soggetto, venivano date in omaggio da negozi e grandi magazzini, per invogliare i loro clienti a tornare. Questa formula si rivelò un incentivo all’acquisto talmente azzeccato che ben presto le varie litografie iniziarono a stampare immagini apposite, lasciando in alcuni casi degli spazi bianchi costituiti da cartigli, cartelloni, vele ed altro, che permettevano di inserire in maniera più artistica il messaggio. In altri, su richiesta del negoziante, venivano inseriti oggetti che alludevano alla sua attività, come ad esempio un orologio per un orologiaio.
    Alcune ditte, come i grandi magazzini Bon Marché, iniziarono a commissionare immagini originali ed esclusive.

    La Liebig

    Senza dubbio la storia delle figurine non sarebbe stata la stessa senza l’apporto essenziale dell’azienda che più di ogni altra ha legato il proprio nome ai cartoncini stampati: la Liebig, produttrice del famoso estratto di carne, la cui formula fu pubblicata nel 1847 dopo diversi anni di studi, ma che leggenda vuole essere stata scoperta da Justus von Liebig, dopo aver passato una notte intera nel suo laboratorio alla ricerca di una cura per un’amica della figlia malata di tifo. La ditta non produsse solo figurine, ma un’enorme quantità di gadget e di oggetti stampati, quali menù, segnaposti, sottobicchieri, calendari e molto altro. Per capire quanto fossero noti i prodotti Liebig basti sapere che quando Stanley intraprese il viaggio in Africa alla ricerca di Livingstone, si dotò del vasetto Liebig; stessa cosa fecero gli scalatori del K2 nel 1954; persino Jules Verne fece gustare ai protagonisti del suo Intorno alla Luna delle saporitissime tazze di brodo Liebig.

    Non solo figurine

    Allo stesso modo in cui l’invenzione dei caratteri mobili da parte di Gutenberg nel XV secolo causò il passaggio dalla cultura orale a quella scritta, l’invenzione prima della litografia e poi della cromolitografia provocarono una vera e propria trasformazione nel panorama culturale e antropologico. Difficile per noi, abituati ad essere circondati da una grande quantità di immagini di tutti i tipi, riuscire a comprendere che cosa potesse significare in termini emotivi per l’uomo dell’Ottocento la possibilità di tenere tra le mani e conservare un gran numero di immagini a colori. Si aprivano nuove possibilità di conoscenza e di creazione di mondi fantastici. Le piccole immagini a colori consentivano di visitare paesi lontani, conoscere animali e piante mai visti, riflettere sugli avvenimenti del tempo o semplicemente divertirsi. In poche parole aprivano la strada alla meraviglia. Al contempo esse andavano incontro alle nuove esigenze di comunicazione prodotte dai processi di trasformazione della società europea e nordamericana: industrializzazione, grande distribuzione, urbanesimo. Molti produttori e venditori si resero ben presto conto del grande fascino esercitato dalle immagini a colori ed iniziarono ad utilizzarle per impacchettare le loro merci, comunicarne le virtù o semplicemente darle in omaggio ai clienti per favorirne la fedeltà. Nascono etichette di ogni genere, fascette di sigari, chiudilettera, scatole di fiammiferi, biglietti da visita: tutto si adorna di cromolitografie dai colori brillanti e vivaci ed ogni cosa diventa oggetto di raccolta, indifferentemente…

    La figurina moderna

    La Seconda Guerra Mondiale spacca il Novecento in due tronconi, lasciando l’Italia sofferente e sconfitta. Il nostro Paese è diviso, alla ricerca delle energie per risorgere e pacificarsi. È lo sport a fungere da collante: le imprese straordinarie di Coppi e Bartali nel ciclismo, la leggendaria avventura del Grande Torino nel calcio restituiscono agli italiani la voglia di sognare e l’entusiasmo, dando loro nuovi simboli nei quali riconoscersi. In questo clima affonda le sue radici la figurina moderna che, progressivamente, si svincola dal legame con altri prodotti. È proprio lo sport a dare slancio alle iniziative di piccole ma vivacissime case editrici che, sfoderando creatività e sperimentando nuove formule, conducono la figurina, in pochi anni, al rango di filone editoriale a sé stante. Si prepara così il terreno per la nascita di imprese esclusivamente dedicate alla produzione di figurine.

    Laboratori

    Fondazione Modena Arti Visive propone attività didattiche per bambini, ragazzi e adulti, tenute da educatori esperti, volte ad approfondire la conoscenza dei materiali e a stimolare l’interesse e la curiosità dei visitatori.

  • Christian Courtot

    Ruolo Associativo: Consigliere

    Tel: 0620412839
    Email: christian.courtot@gmail.com
    Indirizzo: rue Edgar Quinet,16-93400 Saint Ouen, ILE-DE-FRANCE, Francia

    –info socio–

  • JClaude Marciacq

    Ruolo Associativo: Socio

    Tel: 33(0)145889881
    Email: jcmm.marciacq@wanadoo.fr
    Indirizzo: 19, rue Buot, Paris (F)

    –info socio–

  • JMaurice Sacré

    Ruolo Associativo: Socio

    Tel: 0673818220
    Email: jmbsacre@magif.fr
    Indirizzo: 13ter rue Pierre Corre, 95410 Groslay (F)

    –info socio–

  • Academia Barilla

    Ruolo Associativo: Consigliere

    Referente: Giancarlo Gonizzi
    Tel: 0521 264060
    Email: giancarlo.gonizzi@barilla.it
    Indirizzo: Largo Calamandrei, 3/A, 43121 Parma, (I)

    Quando, come e perché

    Nel maggio del 2004 veniva inaugurata a Parma Academia Barilla, un centro di cultura e di promozione della gastronomia italiana nel mondo, luogo di corsi di formazione e di eventi legati alla cultura gastronomica. A un anno di distanza veniva aperta al pubblico la Biblioteca gastronomica di Academia Barilla, inizialmente dotata di circa 5.000 volumi e oggi con un patrimonio di oltre 14.000 titoli, fra monografie e periodici, che coprono il periodo dal XVI secolo ad oggi. Ad arricchire la biblioteca venne acquisita nel 2006 la collezione di menù storici raccolta nel corso di una vita dal conte Livio Cerini di Castegnate, Accademico della cucina e dalla moglie, Signora Wilma, grandi collezionisti di ogni manifestazione culturale legata alla gastronomia.

    La collezione

    Ampio spazio, nella raccolta, è dato alla cucina italiana, con 2.000 pezzi che datano fin dai primi anni dell’Ottocento.
    Gli Stati preunitari possono contare alcuni elementi di grande rarità. Si comincia col Piemonte, con un rarissimo esemplare del 1848: il Corpo Decurionale festeggia lo Statuto Albertino; rarissimi quelli del circolo del Whist, molti altri commemorativi e con uomini politici dell’Ottocento.
    Milano e la Lombardia sono presenti con menu dei più importanti ristoranti attivi nel XIX secolo e di famiglie nobili, borghesi, circoli, in particolare dell’Associazione Patriottica, con la satira politica di fine Ottocento. E ancora menu per la la fiera internazionale del 1906, per l’apertura del traforo del Sempione e di Alberghi e ristoranti famosi: da Cova a Eden, a Savini al mitico Rebecchino.
    Venezia presenta splendidi menu di fine secolo, compreso quello per i festeggiamenti per “La nave” di D’Annunzio.
    Due menu sono pezzi unici: stilati alla Baia di Toeplitz durante l’avventura della “Stella polare” con il Duca degli Abruzzi nel 1900 in viaggio verso il Polo Nord.
    Sono presenti menu di casa Savoia dal 1871, quando ancora la capitale italiana era a Firenze e via via, fino a Umberto I e Vittorio Emanuele III per arrivare a Umberto ancora Principe. Menu coloniali e di guerra si succedono fino ad arrivare a un pezzo unico autografato da Gabriele d’Annunzio il 18 ottobre 1919 durante l’occupazione di Fiume. Forse unica nel suo genere è la raccolta del Ventennio a tavola: sia come servizio a Palazzo Venenzia che presso l’Hotel Excelsior di Roma: vi figurano pranzi con Mussolini, Ciano, Balbo, Eden, Goering, e numerosi ministri italiani ed esteri.
    Estremamente variegata la serie dei menu pubblicitari, ricchissima quella dedicata ai viaggi, sulle navi delle grandi crociere o sugli aerei e sui treni.
    Un secondo nucleo è relativo alla cucina francese – dove storicamente il menu ebbe la prima affermazione e più ampia diffusione – dalla Belle Époque, al Liberty, al Déco fino a tempi recenti. Vi sono rappresentati importanti artisti dell’epoca: Abbema, Arnoux, Besnard, Bernard, Bloch, Cheret, Cocteau, Domin, Gerbault, Gilbert, Loviot, Milliere, Mucha, Neumnt, Redon, Robida, Willette, Von Stuck e molti altri. Alcuni sono firmati con dedica e si configurano come veri e propri multipli d’Autore. Non mancano i menu reggimentali, della prima guerra mondiale, ministeriali, del Presidente della Repubblica, di ristoranti parigini e francesi (con un paio di autografi di Escoffier). Unica per la sua ricchezza e vastità la raccolta dedicata al Circolo del Bon Bock con inviti e menu, disegnati dai più significativi artisti dell’epoca, che coprono l’ultimo ventennio dell’Ottocento.
    La raccolta comprende anche i 44 esemplari collezionati dal Capitano Medici da Marignano e la storica collezione (165 pezzi) di Alberto Cougnet, medico, spadaccino, nato a Nizza nell’Ottocento quando la città ancora era italiana, padre di quell’Armando Cougnet fondatore della “Gazzetta dello Sport” e del Giro d’Italia, amante della tavola, scrittore di libri di cucina e collezionista insaziabile di menu.
    Non vanno, poi, dimenticati i menu appositamente disegnati da artisti moderni o relativi agli altri Paesi europei (circa 400) e ad altri Stati di tutti i continenti.
    Numerosi esemplari della raccolta sono presenti in pubblicazioni monografiche, da Le menu – Une histoire illustre de 1751 à nos jours, di Philippe Mordaq, a Il menu tra storia ed arte, al catalogo della mostra E per finire frutta cotta, al Teatro Regio di Parma nel 2002.
    Una raccolta di tali dimensioni e di un simile livello qualitativo, permette molteplici percorsi di lettura, da quello stilistico, legato all’evoluzione del gusto e dell’estetica nel corso del tempo, a quello più propriamente culinario, di valutazione dei piatti presenti e degli accostamenti rilevati.

    Le pubblicazioni di e sui menù

    Una delle sezioni tematiche della Biblioteca è dedicata alle pubblicazioni sui menù, con oltre 50 esemplari. La Biblioteca, in collaborazione con ‘Menù Associati’ ha curato una raccolta bibliografica pubblicata e aggiornata sul sito di Academia Barilla, mettendo a disposizione di tutti gli appassionati un ricco apparato bibliografico.
    Academia Barilla ha dedicato una sezione del proprio sito specificamente dedicata ai menù: http://www.academiabarilla.it/italian-food-academy/menu-storici/default.aspx
    con numerose “storie” legate a singoli menù o a gruppi di menù.
    Ricordo che alcune delle pagine (I menù delle esposizioni universali oppure i Menù del Bon Bock) sono state realizzate grazie alla fondamentale collaborazione di Menù Associati.
    Academia, in collaborazione con “Gazzetta di Parma” ha realizzato una iniziativa editoriale a cadenza mensile con una doppia pagina dedicata a “i grandi menù della storia” che ha raccontato, sul doppio canale storico e gastronomico, alcuni esemplari di notevole interesse facenti parte della collezione.

    Aree di interesse

    Assieme a Menù Associati, Academia Barilla ha contribuito alla definizione di una scheda “standard” per il rilievo e la catalogazione dei menù storici, grazie ad un lungo lavoro di ricerca e di messa a punto in collaborazione con la Sovrintendenza Archivistica dell’Emilia Romagna. Partendo da questa scheda standardizzata Academia sta pubblicando sul proprio sito il catalogo della propria collezione, corredato di immagini ad alta definizione di ogni menù a disposizione di studiosi e ricercatori. Ad oggi sono pubblicati circa 150 menù ma la schedatura analitica ha ormai raggiunto le 700 unità, tutte legate all’area italiana dalla metà dell’Ottocento alla metà del Novecento.

    Altri interessi gastronomici

    A fianco di volumi e menù la Biblioteca gastronomica di Academia Barilla conserva anche una collezione di oltre 150 stampe e incisioni antiche a tema gastronomico databili dal 1500 al 1900. L’obiettivo era dotare Academia Barilla di un patrimonio culturale in grado di rappresentare la cucina italiana degli ultimi secoli. Il mix fra menù, ricettari storici conservati in biblioteca e incisioni, permette di inquadrare in maniera unica il tema gastronomico con documenti che difficilmente si trovano nello stesso luogo.

  • Comune di Forlimpopoli - Biblioteca Artusi

    Ruolo Associativo: Socio Istituzionale

    Referente: Antonio Tolo
    Tel: 3311201214
    Email: antonio.tolo@gmail.com
    Indirizzo: via Andrea Costa,27, 47034 Fiorlimpopoli (FC), (I)

    –info socio–

  • Giulio Fano

    Ruolo Associativo: Consigliere

    Tel: 3333925868
    Email: giufaipa@gmail.com
    Facebook

    Quando, come e perché

    Ero ancora un ragazzo quando rovistando nella cassetta militare di mio nonno … trovai il …menù colpevole!! Il menù di un pranzo consumato al già allora famoso Hotel Danieli a Venezia. Una colazione nel 1919 in onore del Generale Enrico Caviglia e con le firme dei partecipanti sul retro, firma del nonno compresa.
    In me, studente dell’Istituto Alberghiero, scattò la curiosità e,viste le limitate disponibilità, la caccia al menù ebbe inizio rompendo le scatole a tutti per farmene portare, non importava da dove.
    Poi ne trovai un’altro della CIAAO la compagnia o meglio la ‘Concessione Italiana Alberghi Africa Orientale’ e così iniziai anche a frequentare mercatini e librerie antiquarie.

    La collezione

    Non è facile inventariare una collezione di menù.
    Diversi i formati e i materiali, differenti le tipologie …carte di ristorante, liste per occasioni speciali, menù di navi treni aerei, il tutto poi diviso per nazioni e per epoche.
    La mia modesta collezione al momento occupa diversi raccoglitori e scatole. Sono poco più di 6000: pochi esemplari antecedenti il 1870, circa 300 dal 1871 al 1919, altrettanti dal 1920 al 1960.
    Altri 200 fra ..senza data e intonsi dei quali molti pubblicitari e comunque collocabili nel periodo 1900/1950.
    Il rimanente fino ai giorni nostri.
    I menù scritti, che sono la parte più interessante (ad esclusione di alcuni pubblicitari intonsi, ma degni di attenzione) sono suddivisi come già accennato prima, in ‘carte di ristorante’ fra cui alcuni ..stellati di moltissime differenti nazionalità e alcune centinaia della mia regione.
    Menù di navi con presenze davvero interessanti e piacevoli alla vista e nei contenuti. (Vedi Rex, Cristoforo Colombo, Raffaello e navi straniere).
    Menù di aerei anche di compagnie oramai estinte o di voli speciali.
    Interessanti sono i menù per le occasioni, incontri, meeting, nozze, commemorazioni e festeggiamenti vari.
    Una particolare attenzione va a quei menù del periodo della cosiddetta Bonifica Linguistica voluta da Mussolini e che ha dato spazio a neologismi curiosi quali: POSTPASTO invece di Dessert, oppure GIAMBONATO per piatti a base di prosciutto. Come pure ai menù scritti nei vari dialetti della nostra penisola.
    Vi è poi una nutrita rappresentanza di menù inglesi e francesi oltre a una piccola raccolta di menù belgi.
    Alcuni menù di ristoranti stellati.

    Le pubblicazioni di e sui menù

    Sono circa duecento le pubblicazioni che possiedo, di cui una sessantina sui menù fra monografie, libri che trattano l’argomento e cataloghi di mostre.
    Le altre sono di gastronomia con particolare riferimento a monografie di Chef e ristoranti di rilevo: storie della gastronomia con o senza ricettari vari.
    Anche per le pubblicazioni le edizioni vanno dalle più recenti ad alcune datate. Tutti i libri sui menù e di gastronomia e ristorazione sono sia italiani che esteri. Francia,Inghilterra, Germania, Belgio, Olanda, Usa, Paesi nordici.
    Una ricca rassegna stampa di articoli sui menù.
    Un elenco abbastanza aggiornato di siti web che trattano l’argomento menù.

    Aree di interesse

    Al momento trovo ancora difficoltà nel definire una linea preferenziale di interesse per la mia collezione.
    Sarebbe invece interessante che ogni collezionista dell’associazione facesse un elenco cronologico degli eventuali propri menù di Casa Savoia per capire quanto di quel periodo storico riusciamo a ricostruire come Menù Associati. E…perché no…proporre una pubblicazione o una trasmissione TV (magari Alberto Angela) sul cibo e i menù di Corte.

  • Adriano Benzi

    Ruolo Associativo: Socio

    Tel: 330470060
    Email: benzi.adriano@mclink.it
    Indirizzo: via Piave,34 -Acqui Terne (AL), (I)

    Chi sono. Quando, come e perchè

    Sono un imprenditore metalmeccanico di Acqui Terme, appassionato di arte e collezionista da sempre, in particolar modo di stampe originali storiche e contemporanee.

    • Nel 2001 ho editato il catalogo “Labirinti e dintorni”, incisioni di Toni Pecoraro.
    • Dal 2002 al 2011 ho ideato e organizzato le mostre di Casa Felicita a Cavatore, ospitando artisti prestigiosi come Armando Donna, Mario Calandri, Giacomo Soffiantino, Francesco Tabusso, Sergio Saroni, Fernando Eandi, Piero Ruggeri, Enrico Paulucci, Francesco Casorati.
    • Grazie all’esperienza accumulata nella collezione di ex libris, di menu, e piccole opere d’arte in genere, ho potuto collaborare ad importanti mostre alle Biblioteche Braidense di Milano Queriniana di Brescia.
    • Nel 2015 ho curato la mostra “Menu Arte con Gusto” a Palazzo Robellini di Acqui Terme.
    • Nel 2016 con Rosalba Dolermo ho curato la mostra “I Menu Raccontano – storie in tavola” a Palazzo Robellini di Acqui Terme.
    • Gestisco il marchio “VECCIANTICO-AB- COLLEZIONISMO” che racchiude collezioni d’arte in generale tramite i i siti http://www.vecchiantico.com/ e http://www.mostre-vecchiantico.com/
    • Nel 2017 con Rosalba Dolermo ho curato la mostra “Romano Levi – artista e poeta” a Palazzo Robellini di Acqui Terme.
    • Nel 2018 con Rosalba Dolermo ho curato la mostra “Pubblicità Publicité” a Palazzo Robellini di Acqui Terme.
    • A Biella, nell’Aprile 2019 con Rosalba Dolermo ho curato l’edizione aggiornata della mostra “Pubblicità Publicité” per Fondazione Cassa Risparmio di Biella.
    • Nel 2019 con Rosalba Dolermo ho curato la mostra “Maestri Contemporanei-grafica a confronto” a Palazzo Robellini di Acqui Terme.
    • Sto preparando per l’estate 2020 la mostra “Mario Calandri- il ritorno” per Palazzo Robellini di Acqui Terme e a seguire nel Salone Riccadonna di Canelli
    • Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal 2011.
    • Faccio parte dei “Cento Amici del libro”
    • Sono socio Rotary dal 1993.
    • Consultore dell’Accademia Italiana della Cucina delegazione di Alessandria dal 1995.
    • Socio ONAV dal 2000.
    • Sono iscritto ai Cavalieri delle Terre di Marengo dal 2018.

    Ho citato le associazioni cui faccio parte, solo per collegarmi al fatto che per le varie conviviali che vengono fatte, mi occupo di creare il cartoncino menu appropriato.
    A tal proposito scrive il critico Gianfranco Schialvino ….. Quando ci sediamo a tavola per un pranzo, conosciamo il nostro ospite, il ristorante, lo chef. La lista delle vivande, quella la leggiamo sul menu… Ma chi mai avrà pensato alla presentazione grafica del menu? ………. sappiamo che c’è sempre un appassionato d’arte, di progettazione grafica, di curiosità che per gli incontri conviviali trova, costruisce o disegna il cartoncino più appropriato.

    …………… in queste associazioni c’è chi i menu li crea, ogni volta inventati per l’occasione, li commissiona agli amici artisti, li sceglie tra mille proposte e idee: è Adriano Benzi — ben coadiuvato dalla moglie Rosalba Dolermo —, che da anni agli incontri conviviali della varie associazioni sforna i suoi menu, sempre nuovi e sempre diversi, ne chiede le immagini agli amici pittori, fruga negli archivi della sua ricca e corposa collezione e li stampa per tutti gli associati e gli ospiti che siedono a tavola.. E buon appetito!

    La collezione

    La mia collezione di menu, circa 1000 pezzi, con particolar riguardo ai menu Reali Casa Savoia, primo novecento e fascismo, ma non solo, parte dal 1845 e arriva fino agli ultimi anni del 1900.
    La maggior parte italiani, ma anche europei, francesi soprattutto e oltreoceano. Una buona quantità di pezzi é in seta o tessuto similare. In ogni caso mi dedico a collezionare menu di eventi, tralasciando, se non per particolari pezzi, i menu -lista vivande prezzario- dei ristoranti.

    Si scrive menù o menu?

    Cosa scegliere tra “menù” e “menu”? Si possono scrivere in entrambi i modi. Iniziamo col dire che il termine deriva da quello francese “menu” (quindi senza accento), comparso per la prima volta nella lingua scritta italiana nel 1877. La forma “menu” viene utilizzata sia in ambito gastronomico sia in quello informatico, per indicare, in quest’ultimo caso, la lista delle possibili opzioni offerte da un programma. Come sempre nei casi di dubbi linguistici, ci affidiamo a dei buoni dizionari: su Treccani.it, troviamo la forma non accentata. Sul dizionario Garzanti, invece, è segnalato “menù”, anche se viene giustamente indicata l’etimologia del termine, il quale, come abbiamo già detto, deriva dal francese “menu”, che indica qualcosa di minuto e particolareggiato (la forma al femminile è “menue”). Sul Grande Dizionario Hoepli troviamo la forma non accentata, “menu”. Infine, pure sul Dizionario della lingua italiana De Mauro è segnalata la forma “menu”, anche se non manca la variante accentata, che, tuttavia, rimanda nella definizione a quella non accentata. Vi sembra di fare confusione? Assolutamente no, in primo luogo perché, comunque vogliate scrivere il termine, la pronuncia è sempre la stessa, sia in caso di “menù” sia di “menu”. Poi, anche nei più autorevoli dizionari italiani c’è discordanza, tra chi propone la forma accentata, “menù”, e chi quella non accentata, “menu”: qualcuno rimane fedele alla forma originale del termine, altri la segnalano solo nella nota etimologica, preferendo la forma “menù”. Insomma, se siete indecisi tra “menù” e “menu”, scegliete liberamente di scrivere entrambe.

    Le pubblicazioni di e sui menù

    Come mia abitudine, le mie varie collezioni sono oggetto di mostre in spazi pubblici ma mai a carattere commerciali, con ingresso gratuito e corredate il catalogo.
    Nel caso dei menu ho pubblicato:

    “Carte in Tavola” 2014
    Biblioteca Nazionale Braidense – Milano
    A cura di G. Schialvino e Adriano Benzi
    Brossura cm 24 x 17, pagine 96 con 215 immagini a colori di menu a partire dal 1850.
    Edito in occasione della mostra di menù alla Biblioteca Nazionale Braidense – Milano.
    Tiratura limitata a 600 copie.

    “MENU arte con gusto” 2015
    A cura di Adriano Benzi, menu dal 1850 al 1999
    Catalogo della mostra ad Acqui Terme dal 12 Luglio al 30 Agosto 2015
    In brossura in 4° cm 30 x 21, pagine 208, riprodotti a colori circa 300 menu con didascalie.

    “Menu CARTE IN TAVOLA”
    A cura di Gianfranco Schialvino e Adriano Benzi. Menu dal 1859 ai giorni nostri
    Catalogo della mostra alla Biblioteca Civica Queriniana Brescia 2015
    In brossura cm 22×22, pagine 62, riprodotti a colori circa 70 menu con didascalie

    “I MENU RACCONTANO – storie in tavola”
    a cura di Adriano Benzi e Rosalba Dolermo. Menu dal 1845 al 2015
    Catalogo della mostra ad Acqui Terme dal 16 Luglio al 4 Settembre 2016
    Brossura in 4° cm 30 x21 pag. 208, riprodotti a colori circa 300 menu con didascalie

    Interessi gastronomici

    Appassionato di cucina d’autore e vivendo in Piemonte, una regione particolarmente ricca di vini e materie prime di qualità non ho che l’imbarazzo della scelta. Credo nelle scelte della Guida Michelin ed in merito riporto quanto scritto dalla “Guidatorino” Il Piemonte spicca sicuramente tra le regioni italiane per la sua eccellenza di vini e per le sue tradizioni culinarie. Una cucina ricca e dai sapori forti. La guida Michelin premia questa regione ogni anno con i tanti ristoranti stellati che propongono la cucina tipica piemontese in chiave moderna e tanti altri piatti cucinati con prodotti d’eccezione e con maestria da chef di grande livello. 
    Nella Guida Michelin del 2020, il Piemonte si riconferma in seconda posizione tra tutte le regioni italiane con diversi nuovi nomi (otto dei quali a Torino che raggiunge così il suo record assoluto) e un totale di 46 ristoranti stellati di cui un 3 stelle (il ristorante Piazza Duomo ad Alba), quattro 2 stelle e ben 41 ristoranti con 1 stella).
    Avendone provati una buona parte, posso garantire ottimo rapporto prezzo-qualità. Non mi sbilancio in altri giudizi, e non mi resta che consigliarli

  • Giovanni Zauli

    Ruolo Associativo: Socio

    Tel: 3332775097
    Email: giozauli@gmail.com
    Indirizzo: via Gallignani,6-48018 Faenza(RA), (I)

    –info socio–

  • Massimo Suozzi

    Ruolo Associativo: Socio

    Tel: 3289055954
    Email: maxsuozzi@hotmail.com

    –info socio–

  • Michele Ceccarelli

    Ruolo Associativo: Socio

    Tel: 3389173403
    Email: michelececcarelli@cheftochef.eu

    –info socio–

  • Marinella Tosi Musci

    Ruolo Associativo: Socio onorario

    Tel: 3336860234
    Email: marinellatosi@musci.it
    Indirizzo: Via Guibert,52-10072 Caselle Torinese (TO), (I)

    –info socio–

  • Massimo Montanari

    Ruolo Associativo: Socio onorario

    Tel: 3669614323
    Email: massimom@alma.unibo.it
    Indirizzo: Imola (BO), (I)

    Ogni menù è un racconto.
    Perché funzioni bisogna che ti sveli una storia.
    Che questa storia ti prenda, ti appassioni.
    Che qualcosa ti apra la via, sollecitando la tua curiosità.
    Che qualcosa ti trasporti lontano, a poco a poco, come in un viaggio.
    Che qualcosa, alla fine, ti lasci soddisfatto del percorso compiuto.
    Senza negarti la curiosità di un altro racconto, di un’altra storia.
    Di un altro menù.

  • Caroline Poulain

    Ruolo Associativo: Socia onoraria

    Tel: 03080488246
    Email: cpoulain@ville-dijon.fr

    –info socio–

  • Alberto Capatti

    Ruolo Associativo: Presidente onorario

    Tel: 3338059493
    Email: capatti.alberto@gmail.com

    è qualcosa di minuto
    ed una minuta
    ti prende un minuto
    poi un altro minuto
    en français le menu, le détail,
    c’est la menuaille
    mais le menuet n’est pas son diminutif

  • Le Vieux Papier

    Ruolo Associativo: Socio onorario

    Referente: Thierry Depaulis
    Tel: 3338059493
    Email: thierry.depaulis@free.fr
    Indirizzo: 130, rue Lamarck 75018 Paris, (8)

    –info socio–

  • Roberto Liberi

    Ruolo Associativo: Socio

    Tel: +39 0187 988651 / +39 339 367 3723
    Email: liberi@mclink.it
    Indirizzo: Via Gaggiola,25- Arcola (SP) cap 19021- loc. Romito Magra

    Quando, come e perché

    Nella mia famiglia sono stati Ufficiali di Marina, a parte il sottoscritto, un bisnonno, entrambi i nonni, un fratello, un cugino ed un paio di parenti acquisiti; nulla di strano quindi se, a partire dagli anni Ottanta, sono diventato un collezionista di Marina, collezione basata soprattutto su fotografie e cartoline, ma anche altre memorie, prevalentemente cartacee. Circa sette anni fa il compianto amm. Alessandro Pini, venuto a conoscenza della mia raccolta, mi ha chiesto se avevo materiale utile per una mostra itinerante sui menu storici ed il rancio a bordo delle navi della Regia Marina che stava organizzando per conto dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia; a quel tempo di menu ne avevo molto pochi, solo tre, ma avevo molto materiale fotografico ed il tutto servì a realizzare dieci pannelli della mostra. Era scoccata la scintilla: il settore “gastronomico” incominciò ad attirare sempre di più la mia attenzione, inizialmente sempre riferito alla Marina Militare ma poi allargato a tutto il panorama nazionale. Perché? Perché mi son reso conto che ogni menu ci parla e ci racconta, lo fa con la lista cibaria ma anche con la grafica e attraverso le persone e gli eventi ad esso collegati, diventando la tessera di un mosaico che rappresenta la storia e la cultura del nostro paese al variare dei tempi, del territorio e dell’ambiente sociale. Storia e cultura gastronomica, certo, ma anche Storia e cultura in generale perché ci raccontano di guerre, di industrie, di scienze, di arti, di sport, insomma di tutti gli aspetti che formano il quadro del nostro Paese.

    La collezione

    La mia collezione è modesta, anche se tuttora in crescita: è una raccolta di poco più di 300 menu (320 per l’esattezza, ai quali si sommano una cinquantina di menu di pranzi ai quali ho partecipato negli ultimi trent’anni) concentrati nel settore nazionale e scelti soprattutto in base alla capacità di raccontare e di essere contestualizzati. Con riferimento alla datazione circa 150 menu sono nel periodo 1870-1919, circa 120 dal 1920 al 1960 ed una cinquantina dal 1961 ai giorni nostri ai quali si aggiungono altri 50 menu “personali”. Per materia abbiamo invece un centinaio di menu “militari” ed una trentina di menu della Casa Reale (per citare solo i settori più rappresentati).

    Le pubblicazioni di e sui menù

    A dicembre 2019 ho pubblicato, per i tipi dell’ETS di Pisa, il libro “Carta canta … I menu raccontano”

    Aree di interesse

    Particolarmente interessato al settore “Marina Militare” e “Casa Reale”

    Altri interessi gastronomici

    Nel 2013 ho curato la ristampa del ricettario in uso presso la scuola dei cuochi della Regia Marina (Scuole C.R.E.M. di San Bartolomeo – La Spezia). Il libro propone 31 menu per “colazione” e 31 per “pranzo”, ossia un mese intero, con le ricette di ogni piatto e diverse possibilità di varianti.
    Sono socio dell’Accademia Italiana della Cucina nella delegazione di Livorno.
    Sono socio (e vicepresidente) dell’Accademia del gusto – La Spezia 2006 che ha per scopo la salvaguardia e la promozione dei piatti tipici del territorio (La Spezia, riviera, Val di Magra e Val di Vara)

  • Matteo Ghirighini

    Ruolo Associativo: Socio

    Tel:
    Email:
    Indirizzo:

    –info socio–

  • Daniele Fornaciari

    Ruolo Associativo: Socio

    Tel:
    Email:
    Indirizzo:

    –info socio–

  • Daniele Gilli

    Ruolo Associativo: Socio

    Tel:
    Email:
    Indirizzo:

    –info socio–

  • Giorgio Conti

    Ruolo Associativo: Socio

    Tel:
    Email:
    Indirizzo:

    –info socio–

Back to top button