In ricordo di...

Dialoghi con Domenico Musci

Un intellettuale vero (di quelli che conoscono il passato da custodire per il futuro) rischiando in prima persona nel comunicare con gli altri attraverso le mille forme di un artista-artigiano.

Artista perché interpreta il presente annusando il futuro e artigiano perché fa parlare la materia, appropriandosene, stravolgendola, ma rispettandola ad un tempo.

E poi a noi collezionisti di menù ha insegnato a parlare di quello che si conosce partendo dai propri territori. In questo caso di un Piemonte sabaudo (e quindi anche francese) stando ben piantato nelle valli e nelle pianure da dove si vedevano quelle cime quasi sempre imbiancate: dal Viso al Gran Paradiso fino al Rosa…

Ma se i menù italiani spesso erano monopolio di Nobili e gran borghesi, in Piemonte anche le classi meno importanti non rinunciano a incontrarsi in trattoria per celebrare anniversari di coscritti o eventi rilevanti per le famiglie o per la vita dei borghi più sperduti. Ecco che il mangiare, filtrato dai menù in Piemonte più diffusi che altrove, era il veicolo per comprendere non solo ‘Mangiari da Re’ ma anche la diffusa tradizione di una ( o più) cultura/e che, nonostante la parsimonia della corte reale, era influenzata dalla gastronomia francese quantomeno per la cura e l’abbondanza delle portate e dei vini.

Domenico ci ha portato a curiosare anche quindi nella cultura gastronomica espressa dai menù e ad approfondire i piatti e le loro ricette con ricerche ‘sul campo’; ricette, prodotti, tradizioni anche popolari espressioni di quel Piemonte fatto di tavole di tanti Piemonti.

Riscrivere la storia della cucina di tante aree attraverso i menù e a ‘quello che ci sta dietro’; un’inedita storia della cucina basata sui mangiari veri e non solo su ricettari non sempre reali interpreti di questa ‘inevitabile’ cultura materiale.

Dobbiamo andare avanti su questa impervia strada aperta da Domenico approfondendo il suo operato non solo gastronomico ma anche artistico – artigianale.

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Giulio Fano

Ruolo Associativo: Consigliere

Tel: 3333925868
Email: giufaipa@gmail.com
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Quando, come e perché

Ero ancora un ragazzo quando rovistando nella cassetta militare di mio nonno … trovai il …menù colpevole!! Il menù di un pranzo consumato al già allora famoso Hotel Danieli a Venezia. Una colazione nel 1919 in onore del Generale Enrico Caviglia e con le firme dei partecipanti sul retro, firma del nonno compresa.
In me, studente dell’Istituto Alberghiero, scattò la curiosità e,viste le limitate disponibilità, la caccia al menù ebbe inizio rompendo le scatole a tutti per farmene portare, non importava da dove.
Poi ne trovai un’altro della CIAAO la compagnia o meglio la ‘Concessione Italiana Alberghi Africa Orientale’ e così iniziai anche a frequentare mercatini e librerie antiquarie.

La collezione

Non è facile inventariare una collezione di menù.
Diversi i formati e i materiali, differenti le tipologie …carte di ristorante, liste per occasioni speciali, menù di navi treni aerei, il tutto poi diviso per nazioni e per epoche.
La mia modesta collezione al momento occupa diversi raccoglitori e scatole. Sono poco più di 6000: pochi esemplari antecedenti il 1870, circa 300 dal 1871 al 1919, altrettanti dal 1920 al 1960.
Altri 200 fra ..senza data e intonsi dei quali molti pubblicitari e comunque collocabili nel periodo 1900/1950.
Il rimanente fino ai giorni nostri.
I menù scritti, che sono la parte più interessante (ad esclusione di alcuni pubblicitari intonsi, ma degni di attenzione) sono suddivisi come già accennato prima, in ‘carte di ristorante’ fra cui alcuni ..stellati di moltissime differenti nazionalità e alcune centinaia della mia regione.
Menù di navi con presenze davvero interessanti e piacevoli alla vista e nei contenuti. (Vedi Rex, Cristoforo Colombo, Raffaello e navi straniere).
Menù di aerei anche di compagnie oramai estinte o di voli speciali.
Interessanti sono i menù per le occasioni, incontri, meeting, nozze, commemorazioni e festeggiamenti vari.
Una particolare attenzione va a quei menù del periodo della cosiddetta Bonifica Linguistica voluta da Mussolini e che ha dato spazio a neologismi curiosi quali: POSTPASTO invece di Dessert, oppure GIAMBONATO per piatti a base di prosciutto. Come pure ai menù scritti nei vari dialetti della nostra penisola.
Vi è poi una nutrita rappresentanza di menù inglesi e francesi oltre a una piccola raccolta di menù belgi.
Alcuni menù di ristoranti stellati.

Le pubblicazioni di e sui menù

Sono circa duecento le pubblicazioni che possiedo, di cui una sessantina sui menù fra monografie, libri che trattano l’argomento e cataloghi di mostre.
Le altre sono di gastronomia con particolare riferimento a monografie di Chef e ristoranti di rilevo: storie della gastronomia con o senza ricettari vari.
Anche per le pubblicazioni le edizioni vanno dalle più recenti ad alcune datate. Tutti i libri sui menù e di gastronomia e ristorazione sono sia italiani che esteri. Francia,Inghilterra, Germania, Belgio, Olanda, Usa, Paesi nordici.
Una ricca rassegna stampa di articoli sui menù.
Un elenco abbastanza aggiornato di siti web che trattano l’argomento menù.

Aree di interesse

Al momento trovo ancora difficoltà nel definire una linea preferenziale di interesse per la mia collezione.
Sarebbe invece interessante che ogni collezionista dell’associazione facesse un elenco cronologico degli eventuali propri menù di Casa Savoia per capire quanto di quel periodo storico riusciamo a ricostruire come Menù Associati. E…perché no…proporre una pubblicazione o una trasmissione TV (magari Alberto Angela) sul cibo e i menù di Corte.

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